PICO ISLAND AZZORRE
 
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Pico, con un'estensione di 447 km², è la seconda isola più grande dell'arcipelago delle Azzorre,
La popolazione è di circa 14.000 abitanti.
L'isola è lunga 42 km e larga 15 km, nella parte orientale si estende su un altopiano con crateri e caldere minori,
in questa zona sono abbondanti le mandrie di bovini.
Sull'isola si produce un vino rosso e denso che ha un aroma particolare derivante dal terreno vulcanico,
nel XIX secolo veniva esportato alla corte dello Zar a San Pietroburgo.
Il paesaggio della cultura vinicola dell'isola Pico è stato incluso dal 2004 nel patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.
I vigneti sono separati tra loro da muretti di roccia lavica.
 
 
DETTAGLI DI PICO ISLAND
 
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Pico, con un'estensione di 447 km², è la seconda isola più grande dell'arcipelago delle Azzorre,
il nome deriva da quello del vulcano Ponta do Pico (2.351 m s.l.m.), cima più alta dell'arcipelago e di tutto il Portogallo.
La popolazione è di circa 14.000 abitanti.
 
 
COSA FARE A PICO ISLAND
 
Pico kort
 
Pico è la seconda isola più grande delle Azzorre.
È famosa per il suo gigantesco vulcano che occupa gran parte del territorio dell’isola.
Tutto è possibile a Pico e possiamo pianificarlo interamente per te:
1. Osserva balene e delfini in libertà,
2. Scala la montagna più alta del Portogallo
3. Nuota con i delfini selvatici nell’Atlantico
4. Assaggia vini vulcanici unici
5. Scopri la più grande grotta di lava del Portogallo
6. Goditi il sole in diverse piscine naturali
7. Escursione con panorami unici
8. Bevi qualcosa in un bar speciale in riva all’oceano
9. Scopri di più sui tempi storici della caccia alle balene
10. Goditi la tranquillità della Lagoa do Capitão
11. Percorri il rettilineo più lungo delle Azzorre
12. Passeggiata tra i tipici vigneti vulcanici
13. Fai un picnic al parco Mistério da Prainha
14. Visita le isole vicine
 
 
PICO, PERCHE' LA CHIAMANO L'ISOLA GRIGIA
 
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L’isola di Pico ha preso il nome di “isola grigia” per le sue caratteristiche vulcaniche come le pareti di basalto scuro tra i vigneti unici.
L’isola di montagna offre molte cose da fare tutto l’anno grazie alle buone temperature.
Puoi tuffarti nelle numerose piscine o percorrere meravigliosi sentieri.
Inoltre, guarda le balene saltare e i delfini danzare.
A Pico, fai un’escursione tra i vigneti protetti dall’UNESCO e scala la montagna più alta del Portogallo!
 
 
PICO - FAJAL - SAO GEORG ISLAND (AZZORRE)
 
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Tutto l’arcipelago delle Azzorre è bello e merita di essere visitato, ma le isole di Pico, Faial e São Jorge che,
a causa della prossimità, formano il cosiddetto “Triangolo” del Gruppo Centrale dell’arcipelago sono un vero e proprio invito a viaggiare,
per attraversare l’oceano e conoscerle.
Il Triangolo:
l’isola di Faial in primo piano, in fondo a destra l’isola di Pico e a sinistra, allungata fra mare e cielo, l’isola di São Jorge.
Ogni isola è diversa dall’altra, ognuna ha le sue peculiarità, ma tutte e tre s’integrano a vicenda.
La loro vicinanza, e i numerosi collegamenti marittimi, fanno del “Triangolo” una meta affascinante e sorprendente.
I collegamenti marittimi sono assicurati, durante tutto l’anno, dalla società Atlanticoline.
La frequenza dei viaggi varia a seconda dei mesi dell’anno.
Per attraversare il canale, fra la località di Horta (Faial) e quella di Madalena (Pico) ci vogliono all’incirca 30 minuti,
i viaggi giornalieri vanno da 4 a 6.
Un’alternativa è navigare fra Horta e Velas (São Jorge), con scalo a São Roque (Pico).
Questi traghetti sono un modo economico e agevole per muoversi fra le isole e consentono di apprezzare viste panoramiche differenti, e, a volte, di avvistare i delfini.
 
 
PERCHÈ ANDARE ALLE AZZORRE
 
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Un viaggio nel mare può rappresentare un modo per conoscere i misteri dei suoi fondali, ma anche il Paese da cui è bagnato.
E non c’è luogo più piacevole, e al tempo stesso raggiungibile abbastanza facilmente, Nove scogli tutti neri,
a causa dell’origine vulcanica di queste terre, tra le caratteristiche principali dell’isola è sicuramente il vulcano, il PICO.
L’entroterra dell’isola è montuosa ed è abitata da mucche in pascolo.
Ci sono diverse riserve naturali.
Vicino alle coste ci sono i vigneti a terra, riparati da labirinti di sassi di lava per proteggere le vigne dai venti e salsedine.
Ma l’attività che piu è amata è sicuramente l’avvistamento delle balene, dei delfini, il cosiddetto whale watching.
Una vera tradizione alle Azzorre dove gli abitanti sono abituati, da secoli, alla presenza di tali creature nelle loro vite.
Risale, infatti, all’ottocento l’introduzione della caccia ai cetacei, da parte di alcuni marinai emigrati dagli Stati Uniti.
In passato, quando la caccia ai giganti del mare, ai capodogli, era permessa, gli abitanti ne avevano fatto uno stile di vita, una professione.
Sulle isole erano disposte le torri di vedetta per l’avvistamento delle balene in mare aperto e, a mammifero individuato, la sirena dava il via alla cattura.
Le baleniere si allontanavano dai porti isolani, e tutto aveva inizio.
Una volta catturata la preda, entrava a far parte del processo industriale da cui trarre, ad esempio, olio per lubrificanti, carni per l’alimentazione.
 
 
GEOGRAFIA SULLE ISOLE AZZORRE
 
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Situate nel mezzo dell'Atlantico, a un paio di ore di volo da Lisbona,
quasi a metà strada tra Europa (da cui di-stano 1480 km) e America (1900 km da Terranova), le Azzorre sono suddivise in tre gruppi:
orientale (Sao Miguel e Santa Maria), centrale (Terceira, Graciosa, Sao Jorge, Pico, FaiaI) e occidentale (Flores, Corvo).
La superficie totale delle nove isole è di 2335 km2:
la più estesa è Sao Miguel, con 747 km2; seguono Pico (433), Terceira (397), Sao Jorge (238), Faial (172), Flores (142), Santa Maria (97),
Graciosa (62) e infine Corvo, solo 17 km2.
 
 
LE 9 ISOLE
 
azzorre
 
Le Azzorre sono un arcipelago di origine vulcanica composto da 9 isole situate nell’Oceano Atlantico, al largo delle coste del Portogallo.
Natura incontaminata, lussureggiante vegetazione da esplorare, un oceano incontaminato rendono questa meta un posto paradisiaco e meraviglioso, ideale per le proprie vacanze.
Nelle Azzorre si può trovare un clima mite e non esageratamente caldo d’estate.
Queste isole godono l’influsso dell’Oceano il quale regala inverni miti ed estati molto fresche, con temperature che possono spaziare da un minimo di 11° ad un massimo di 26°.
 
 
NUOTARE CON I DELFINI LIBERI
 
Young woman snorkeling with dolphins in blue ocean. Mauritius
 
Sull’isola di Pico si ha la possibilita' di nuotare con i delfini,
si esce in mare con un gommone semirigido.
Sull’isola ci sono diverse torrette di avvistamento,
si è sempre in contatto radio con le guide in modo da poter avere una situazione del mare e degli spostamenti degli animali in tempo reale.
Una volta raggiunta la zona, dove sono stati avvistati i delfini,
si spegne il motore del gommone, e si aspetta.
Sarà la guida a dare l’ok per entrare in acqua,
senza tuffi, senza troppo rumore, per non spaventare i delfini.
I delfini sono animali molto curiosi,
per questo motivo non serve inseguirli,
ma saranno loro a venire da te.
Ci si immerge con muta, pinne, maschera e boccaglio e ci si lascia cullare dalle onde in attesa che i delfini giungano a te.
Un’emozione unica !
 
 
OSSERVAZIONE BALENE E DELFINI
 
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L’osservazione di balene e delfini è una cosa fantastica da fare.
A Pico, questo è assolutamente un must!
In effetti, è uno dei posti migliori in Europa per osservare i giganti dell’oceano.
Ciò è dovuto alle perfette condizioni geologiche per i cetacei che amano molto le acque costiere di Pico.
Nelle acque che circondano le isole Azzorre sono già state identificate 28 specie di cetacei, ovvero sia balene che delfini.
Oltre alle balene più grandi che passano per le Azzorre in primavera, abbiamo specie stanziali visibili tutto l’anno:
Grampi
Capodogli
Delfini tursiopi
Delfini comuni
 
 
IL GRAMPO
 
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Il grampo può raggiungere una lunghezza di 4 m ed un peso di 500–600 kg.
Il capo è senza rostro (una specie di becco); la fronte bombata, ma non globosa, presenta un caratteristico solco a forma di V nel mezzo, con l'apice rivolto verso il basso.
La mascella superiore sporge leggermente.
La pinna dorsale si trova circa a metà del corpo, molto alta, appuntita e falcata.
Pinne pettorali lunghe e appuntite.
Questa specie ha pochissimi denti perché si nutre di prede viscide quali i calamari.
Anche se è capace di notevole agilità (può raggiungere i 25 km/h), il grampo ha di solito movimenti lenti e rilassati.
Il nuoto insieme a loro è bellissimo proprio perchè nuotano lenti .
 
 
IL CAPODOGLIO
 
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Il maschio di capodoglio può raggiungere i 18 m di lunghezza ed il peso di 60 t circa, la femmina raggiunge la lunghezza di 14 m e il peso di 18 t circa.
Questo mammifero marino presenta una testa enorme, che occupa un terzo dell'intero corpo.
Nella parte inferiore della testa si trova una mandibola relativamente piccola e sottile,
contenente una serie di denti conici che si incastrano in apposite cavità della mascella.
La pinna dorsale è ridotta ad una curva sul dorso.
La pelle dei capodogli è grigia o nera, tranne che sulle labbra e in corrispondenza delle macchie ventrali,
e in alcune parti del corpo presenta caratteristiche pieghe.
Lo strato di grasso, che rappresenta un terzo del peso, può raggiungere lo spessore di 30 cm.
La dieta del capodoglio è rappresentata principalmente da molluschi, calamari, e occasionalmente può nutrirsi di pesci.
Nonostante i denti, posti sulla mascella inferiore, essi ingoiano e deglutiscono le loro prede intere.
Il cibo viene cercato fino a 1000 m di profondità, con immersioni che durano anche 60 minuti.
Una volta riemersi, i capodogli devono rimanere in superficie per 12-15 minuti respirando regolarmente per ripristinare le scorte di ossigeno.
I capodogli sono stati sottoposti a una caccia spietata:
nell'Ottocento dai balenieri americani, soprattutto per estrarne lo spermaceti; e nel Novecento dalle flotte industriali di diversi paesi, per la carne.
 
 
IL TURSIOPE
 
Wild Bottlenose Dolphin with a Common Dolphin calf rare to see

Il tursiope è un delfino presente in tutti i mari caldi e temperati, si trova anche nel Mediterraneo.
Lo caratterizzano la testa corta e larga, che culmina in un breve e robusto rostro, le pinne pettorali falcate,
un’alta pinna dorsale e una larga pinna caudale.
Si distingue dal delfino comune per le dimensioni maggiori e il rostro più corto.
La pelle è grigio scuro, è in grado di compiere salti acrobatici fuori dall’acqua.
Si nutre di pesci e cefalopodi; la caccia in mare aperto ha carattere collettivo e prevede come tattica principale l’accerchiamento di un branco di prede.
Lungo le coste, dove il tursiope usa spingere i pesci a riva per catturarli in acque basse, può accadere che singoli individui caccino da soli.
Per stordire le prede si ipotizza che usi vocalizzazioni fortissime, fino a 230 decibel.
Fra i delfini, i tursiopi sono quelli che meglio si adattano alla vita in cattività:
sono quindi i tipici delfini da acquario, dove si dimostrano vivaci, confidenti e molto intelligenti.
 
 
DELFINO COMUNE
 
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I delfini comuni sono animali sociali, che vivono generalmente in gruppi che contano una ventina di individui:
sono stati tuttavia avvistati in più occasioni banchi di centinaia o anche migliaia di individui, a volte associati con la stenella striata o il tursiope.
Nell'ambito del gruppo, i vari componenti tendono a sincronizzare le loro azioni, salendo insieme in superficie per respirare, nutrendosi insieme e dormendo a turni.
Alle alte latitudini, i delfini tendono a vivere in gruppi a base sessuale, con le femmine che si spostano in grossi banchi specialmente durante i mesi freddi.
I delfini sono animali molto intelligenti e traggono divertimento nel giocare fra loro, saltando e spruzzando l'acqua,
oltre che nello sfruttare le onde generate dalla chiglia delle imbarcazioni o dalle grandi balene per potersi muovere senza sforzi:
sono però dei grandi nuotatori, tanto che, coi loro 40 km/h ed oltre di velocità massima, sono considerati fra i cetacei più veloci.
Emettono notevoli e differenziati versi con cui comunicano: pare esservi una regionalizzazione delle tipologie di suoni,
con un substrato di suoni comuni ed altri invece tipici di determinate popolazioni o gruppi. In ogni caso,
la differente tonalità e frequenza del suono indica un differente contenuto del messaggio.
Rispetto al "cugino" tursiope, il delfino comune è assai meno conosciuto dal profano, principalmente perché i tursiopi,
molto più facili da allevare ed addestrare, sono molto più comuni nei parchi acquatici: il delfino comune, invece, in cattività si dimostra estremamente timido.
I delfini comuni si nutrono essenzialmente di piccoli pesci, molluschi (in particolare cefalopodi) e crostacei, che inghiottono interi.
Il foraggiamento è un'azione comunitaria, durante la quale tutto il gruppo collabora, ad esempio,
nel radunare un grosso banco di pesce per rendere poi più agevole ai vari esemplari di gettarsi a turno nella mischia ed ingollare quanto più nutrimento possibile.
Ciascun delfino mangia in media 5–6 kg di cibo al giorno.
 
 
Inoltre nel periodo da meta' marzo ad inizio giugno c'è la migrazione di diverse specie di balene e delfini:
 
BALENOTTERA AZZURRA
 
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Presente in tutti i mari oceanici, dal caldo dei tropici ai ghiacci polari, la balenottera azzurra è il più grande di tutti gli animali viventi.
Le femmine sono più grandi dei maschi, e a 2 soggetti femminili sono attribuiti i record di 33,5 metri di lunghezza e 190 tonnellate di peso.
La balenottera azzurra ha pinne pettorali lunghe e appuntite e una dorsale molto piccola (35 cm).
Possiede 300-4000 fanoni per ciascun lato della bocca e in media 90 solchi tra gola e torace: questi solchi aumentano la capacità della bocca
aprendosi a fisarmonica e sono indispensabili per l’alimentazione a grandi sorsate d’acqua che distingue le balenottere dalle balene.
La livrea è ardesia o grigio-bluastra; sulle parti inferiori si nota spesso una sfumatura giallastra per la presenza di miriadi di parassiti, in particolare diatomee.
La balenottera azzurra consuma 3-4 tonnellate di krill al giorno e vive in coppie o a gruppi di 3 individui.
Comunica con le sue simili anche a grandi distanze grazie a suoni di frequenza altissima.
 
 
BALENOTTERA COMUNE
 
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E’ il secondo animale del pianeta per dimensioni, dopo la balenottera azzurra.
Si sa che può raggiungere e superare i 26 m, anche se la lunghezza media è molto inferiore.
Gli animali dell'emisfero boreale sono normalmente di 1-1,5 m più corti di quelli dell'emisfero australe.
Un elemento essenziale per riconoscere la balenottera comune a distanza ravvicinata è la pigmentazione asimmetrica della testa:
sul lato destro, il labbro inferiore, la cavità orale e alcuni dei fanoni sono bianchi, mentre il lato sinistro è grigio uniforme.
Quando nuota proprio sotto la superficie è spesso chiaramente visibile il labbro bianco,
che può tuttavia essere confuso con la pinna pettorale bianca di una megattera.
Un tempo una delle balenottere più comuni, presenta oggi popolazioni seriamente compromesse dalla caccia baleniera.
 
 
STENELLA MACULATA ATLANTICA
 
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A dispetto del nome, solo gli esemplari adulti sono maculati.
Arrivano alle Azzorre, con i piccoli, verso la fine di giugno e rimangono fino all'autunno.
E’ un cetaceo odontoceto appartenente alla famiglia dei Delfinidi.
Gli individui più anziani della specie hanno una caratteristica colorazione maculata su tutto il corpo.
Le macchie mancano negli individui più giovani.
La colorazione della stenella maculata varia enormemente durante la crescita.
Alla nascita presentano il corpo di un grigio uniforme.
Dopo lo svezzamento cominciano a comparire le macchie, che sono scure sul ventre e bianche sui fianchi,
mentre la pinna dorsale e quella caudale sono di un grigio più scuro rispetto al resto del corpo.
Misurano alla nascita 90–110 cm, i maschi adulti sono lunghi 2,26 m e pesano fino a 140 kg mentre le femmine sono lunghe fino a 2,29 m e pesano fino a 130 kg.
È un veloce nuotatore ed è capace di compiere spettacolari acrobazie fuori dall’acqua.
 
 
IL GLOBICEFALO
 
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È presente nell’Oceano Atlantico settentrionale e nell’intera fascia temperata dei mari australi.
Nel Mediterraneo è più comune nei bacini occidentali, mentre diventa molto raro verso oriente.
Frequenta le acque pelagiche profonde temperato-fredde.
Pur mostrando notevoli doti di velocità e agilità, di norma nuota lentamente in superficie.
È un cetaceo gregario che forma branchi di alcune decine di individui i quali, riunendosi a loro volta, arrivano a costituire gruppi di molte centinaia di esemplari.
Spesso mostra curiosità nei confronti delle imbarcazioni e delle persone immerse.
Compie immersioni prolungate alla ricerca delle prede.
Si ciba di Cefalopodi; non disdegna i Pesci pelagici.
La stagione riproduttiva corrisponde alla primavera e all’inizio dell’estate.
I parti avvengono dopo 14-15 mesi di gestazione e l’intervallo medio tra un parto e il successivo è di 3-5 anni.
L’allattamento può durare anche più di due anni.
La lunghezza del neonato è di circa 1,7 metri, con peso di 80-100 kg.
Le femmine raggiungono la maturità sessuale quando presentano una lunghezza di 3-4 metri all’età tra i 6 e i 10 anni,
i maschi a circa 5 metri di lunghezza,
cui corrisponde un’età di circa 15 anni.
La durata della vita non è nota.
 
 
STENELLA
 
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E’ un genere di mammiferi della famiglia dei delfini.
Simile nell'aspetto a un delfino, la stenella è un piccolo cetaceo dal corpo snello e slanciato, che arriva nell'adulto a misurare 2,5 m.
La principale caratteristica distintiva è la presenza ai lati del corpo di evidenti linee di demarcazione,
che separano nettamente il dorso di colore scuro e i fianchi grigio chiaro dal ventre bianco o rosato.
Gli occhi sono contornati da una macchia nera di dimensione variabile a seconda dell'individuo, dietro la quale si staglia una sottile linea scura.
La pinna dorsale può essere in alcuni individui eccezionalmente alta rispetto alle dimensioni del corpo dell'animale.
Ghiotta di pesci, molluschi e crostacei, la stenella può immergersi fino a 200 m di profondità alla ricerca del cibo preferito, restando in apnea per circa dieci minuti.
Vivono nei mari temperati e tropicali di tutto il mondo.
I membri di alcune specie iniziano la loro vita privi di macchie e si fanno sempre più coperti di macchie scure con il passare degli anni.
Gli appartenenti a questo genere sono fra le specie di delfini più note,
per via della loro abitudine di avvicinarsi e seguire le navi che incontrano durante il loro percorso in mare.
Le stenelle nuotano abitualmente in prossimità della superficie del mare e vengono così facilmente avvistate durante le navigazioni.
Possiedono straordinarie abilità acrobatiche e compiono salti anche 7 m fuori dall'acqua, capriole all'indietro e incredibili rotazioni su loro stesse.
 
 
LE GROTTE
 
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La Grotta das Torres, situata sull' Isola di Pico, è il più grande tunnel di lava mai scoperto nelle Azzorre.
La Grotta è stata originata da colate laviche, emesse nella zona di Cabeço Bravo, e misura in totale 5150 metri di lunghezza.
È costituita da un tunnel principale di grandi dimensioni, che può raggiungere in alcuni punti altezze superiori ai 15 metri,
che presenta inoltre ramificazioni secondarie di minori dimensioni,
in cui a volte per entrare è necessario chinarsi.
Il suo interno è ricco di diversi tipi di stalattiti e stalagmiti formate dalla lava.
Il suolo è anch’esso costituito da residui lavici di vario tipo e si trova in stato pressoché perfetto.
Le pareti sono invece rivestite da ossidi di silicio.
Famosa per l’altezza e la bellezza del Pico che le dà il nome e dei paesaggi
che si possono osservare dall’alto dei suoi versanti.
 
 
IL VULCANO PICO
 
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L’isola di Pico offre anche l’escurisione sul vulcano Pico .
La cima della montagna èalta 2.351 m ed è il punto più alto della Regione Autonoma delle Azzorre e di tutto il Portogallo.
Misurato a partire dalla contigua zona abissale, l'edificio vulcanico è alto quasi 5.000 m, di cui quasi la metà è sommersa nell'Oceano Atlantico.
Eruttò per l'ultima volta nel XVIII secolo nella sua parte sud-orientale.
Si può arrivare in vettain circa quattro ore di ascensione, essendo molto faticosa l'ascesa a causa della forte pendenza lungo tutto il percorso.
Nella parte più bassa del pendio si trova il Paesaggio della cultura vinicola dell'isola Pico, classificata dall' UNESCO come Patrimonio dell'umanità.
 
 
BERTA MAGGIORE
 
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È un uccello marino e pelagico.
Trascorre la maggior parte del tempo in mare aperto e ritorna sulla terraferma, generalmente su piccole isole, solo durante il periodo riproduttivo.
È un' agile nuotatrice mentre a terra ha un'andatura piuttosto goffa ed impacciata.
È lunga circa 50 cm e raggiunge un peso di 600 g.
Ha ali strette, allungate, con una apertura alare di quasi un metro; coda corta e rotondeggiante.
La testa è ricoperta da un piumaggio grigio chiaro, mentre il piumaggio del dorso è bruno e quello di collo e ventre bianco.
Il becco è giallo e le zampe rosate.
La Berta maggiore è distribuita in un areale abbastanza vasto, dall'America Meridionale, Africa , Europa del sud, e Medio Oriente , in Italia nidifica nelle vicinanze delle coste.
Si dedica alla ricerca del cibo in gruppi numerosi.
Si tuffa in acqua da una decina di metri e cattura le prede sulla superficie o inseguendola sott’acqua.
Si ciba di pesci cefalopodi e crostacei .
La stagione riproduttiva cade tra maggio e ottobre.
Si riunisce in colonie che nidificano nelle fessure delle rocce.
La femmina depone un unico uovo e lo cova per circa 2 mesi.
Il piumaggio del pulcino alla nascita è blu - grigiastro.
 
LA CARAVELLA PORTOGHESE
 
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La caravella portoghese è composta da quattro tipi di polipi.
Il primo, chiamato pneumatoforo o più comunemente "vela", è una sacca galleggiante colma di gas, che consente all'animale di galleggiare.
È lunga tra i 9 e i 30 cm, alta fino a 15 cm; i suoi tentacoli sono tra i più grandi del mondo e possono arrivare a 20 m.
Questa medusa è prevalentemente trasparente con tinte blu, viola, rosa o malva.
L'individuo è capace di generare autonomamente o prelevare dall'atmosfera i gas di cui necessita:
tale miscela è solitamente composta per il 14% da monossido di carbonio mentre per il resto da azoto, ossigeno e argon nonché tracce di biossido di carbonio.
Ha inoltre proprietà aerodinamiche che apparentemente può modificare contraendo la cresta.
Galleggia sospinta dal vento ad un'angolazione dipendente dalla curvatura della parte emersa e dalla resistenza della parte sommersa.
Attaccati al di sotto di essa si trovano i tentacoli, (sebbene la loro lunghezza media si aggiri intorno ai 10 metri),
fortemente urticanti e costituiti da individui dattilozoidi, incaricati di ricercare e catturare le prede e di dirigerle verso gli individui gastrozoidi,
che si occupano della loro digestione.
Della riproduzione si occupano invece gli individui.