DIARIO OSPITI
Ursula
Martedì, 20 Maggio 2014 17:41
UNA PARTE DI ARTICOLO APPARSO SU " ORIZZONTI" NEL SETTEMBRE 2012
Azzorre: il paradiso dei cetacei!
A quanti sostengono la necessità di luoghi di prigionia come delfinari, acquari o zoo, per la salvaguardia delle specie ivi imprigionate, rispondiamo che al giorno d’oggi ci sono altri modi per conoscere da vicino gli animali, senza negare loro il legittimo diritto alla libertà: anche senza spostarsi da casa i moderni mezzi di comunicazione permettono di approfondire la conoscenza di qualunque specie vivente, ma ci sono anche dei luoghi nel mondo, veri paradisi terrestri, dove è possibile osservare gli animali nel loro ambiente naturale, contribuendo anche alla loro tutela. Tra questi le Azzorre, caratterizzate da una delle più elevate concentrazioni di cetacei di tutto il mondo, il luogo ideale per gli amanti di balene e delfini, per i subacquei ma anche per gli app***onati di trekking e Bird Watching; per una vacanza lontana dagli stereotipi tipici del turismo di massa.
Appartenente al Portogallo, l’arcipelago delle Azzorre è costituito da 9 isole di origine vulcanica che si estendono per oltre 600 chilometri nel cuore dell’oceano Atlantico tra l’Europa continentale e il Nord America. Questa posizione privilegiata conferisce alle isole un clima mite durante tutto l’anno, ma molto variabile: non è raro sperimentare le quattro stagioni in una sola giornata! Le precipitazioni sono abbondanti e il tasso di umidità elevato (luglio è il mese più secco), ma questo consente di ammirare una natura sempre rigogliosa e dai colori incredibilmente intensi. L’arcipelago non può essere però considerato una desti***one tipicamente balneare: in molte isole le poche spiagge sono di sabbia scura, tranne quelle di Santa Maria che sono numerose e chiare. Grazie all’influsso della Corrente del Golfo, la temperatura dell'acqua nei mesi estivi è di circa 26°C e non scende al di sotto dei 20°C nemmeno in primavera e in autunno.
Il periodo migliore per visitare le Azzorre è quello compreso tra marzo e settembre: più di 20 specie diverse di balene e delfini frequentano in questi mesi le acque ricche di pesce e di krill che circondano l’arcipelago, o vi passano lungo le loro rotte di migrazione, cosa che in passato ha reso la caccia alla balena un’attività importante in molte delle isole delle Azzorre. Interrotta nel 1987, in accordo con la moratoria inter***onale, la caccia fu in particolare rivolta verso i capodogli, i grandi cetacei più frequenti in queste acque, che venivano uccisi per estrarne l’ambra grigia, utilizzata in profumeria per fissare le essenze, e per il grasso che veniva trasformato in olio combustibile per le lampade. La carne (al contrario di quella di altre balene) non aveva in genere un utilizzo alimentare per gli umani ma veniva usata, invece, per produrre mangimi per allevamenti e fertilizzanti agricoli. La caccia alle balene fortunatamente non ha mai rappresentato un’attività economica prevalente, sulle isole. I cacciatori erano contadini a tempo pieno che, quando uno sventurato gruppo dava segno di sé, lasciavano i campi e, su imbarcazioni a remi o a vela, si lanciavano nella cattura. Ciò nonostante le baleniere battenti bandiera straniera, in oltre un secolo di attività, hanno compiuto veri e propri massacri mettendo a serio rischio la sopravvivenza di alcune specie.
A partire dal 1989 sull’isola di Pico questa barbara attività è stata convertita in un’attività economicamente, ecologicamente ed eticamente più sostenibile: l’osservazione dei cetacei in mare aperto (Whale Watching), diffusa poi anche alle isole di São Miguel e Faial. Alcuni ex balenieri sono diventati, oggi, i più strenui difensori di queste specie marine: dalle loro torrette a terra avvisano le società di Whale Watching, a cui il ministero ha fornito lo speciale permesso per operare sulle isole, sulla presenza dei cetacei e sulla loro posizione e vigilano affinché le spedizioni non arrechino disturbo agli animali. Un esempio di riconversione che altri Paesi nel mondo, dove la caccia è ancora permessa per scopi pseudo “scientifici” ma di fatto puramente economici, dovrebbero seguire!
L’incontro nel loro habitat naturale con balene e delfini è una delle esperienze più incredibili che si possano vivere, ma a Pico è possibile anche immergersi nell’oceano insieme ai delfini, fare immersioni con gli squali, vedere tartarughe marine, marlin o altri pesci, e praticare Bird Watching. Durante le uscite di Whale Watching l’uccello marino che più facilmente si può avvistare, oltre al gabbiano, è la Berta maggiore che trascorre la maggior parte della giornata in mare e torna sulla terra ferma solo a tarda sera: ed è di notte che è possibile ascoltare il suo incredibile richiamo, che, mescolato allo sciabordio delle onde, evoca il canto delle sirene di omerica memoria.
Ogni uscita in mare aperto è preceduta da un briefing per far conoscere ai turisti i comportamenti corretti da tenere e le abitudini dei cetacei e questo permette lo sviluppo di un turismo più consapevole. Alcuni operatori di Whale Watching, inoltre, come ad esempio la Cetacean Watching Lda (CW Azores) di Pico, affiancano alla promozione del turismo consapevole anche attività di ricerca per la conservazione della cetofauna locale e offrono stage a studenti di scienze biologiche o naturali.
Incontrare gli animali in libertà permette di imparare a rispettarli; ecco cosa può insegnare una vacanza alle Azzorre.
Natascia Gamba
CETACEI A PICO
DA INIZIO MARZO A META' MAGGIO
La stagione inizia a marzo, con il passaggio delle grandi balene migratorie. Tra di esse la Balenottera azzurra, l'animale più grande che abbia mai abitato il nostro pianeta!
Oltre alle balenottere, certo l'incontro con il Capodoglio e con molte specie di delfini.
DA METÀ MAGGIO A FINE GIUGNO
Il sovrano incontrastato è il Capodoglio, che si immerge a profondità abissali per cacciare i calamari, tra cui il leggendario calamaro gigante. Anche se con frequenza minore, si possono incontrare le balenottere.
Verso fine giugno, arrivano a Pico con i loro piccoli le Stenelle maculate atlantiche, delfini particolarmente noti per socievolezza e giocosità! Con loro sono cinque le specie di delfini con cui è consentito nuotare. Le altre 4 sono il Tursiope, il Delfino comune, la Stenella striata e il Grampo.
LUGLIO E AGOSTO
Le femmine di Capodoglio danno alla luce i piccoli che, alla nascita, sono lunghi "appena" 4 metri! Anche i delfini hanno i piccoli. Proprio in questo periodo alcuni dei cetacei meno conosciuti raggiungono le isole: sono i misteriosi Zifidi!
SETTEMBRE E OTTOBRE
Gli avvistamenti dei Capodogli sono sempre all'ordine del giorno. Tutti i delfini sono ancora presenti e la temperatura dell'acqua è ancora vicina ai suoi valori m***mi. È l'occasione per chi ama la tranquillità e preferisce evitare di andare in vacanza nel periodo di punta.
Azzorre: il paradiso dei cetacei!
A quanti sostengono la necessità di luoghi di prigionia come delfinari, acquari o zoo, per la salvaguardia delle specie ivi imprigionate, rispondiamo che al giorno d’oggi ci sono altri modi per conoscere da vicino gli animali, senza negare loro il legittimo diritto alla libertà: anche senza spostarsi da casa i moderni mezzi di comunicazione permettono di approfondire la conoscenza di qualunque specie vivente, ma ci sono anche dei luoghi nel mondo, veri paradisi terrestri, dove è possibile osservare gli animali nel loro ambiente naturale, contribuendo anche alla loro tutela. Tra questi le Azzorre, caratterizzate da una delle più elevate concentrazioni di cetacei di tutto il mondo, il luogo ideale per gli amanti di balene e delfini, per i subacquei ma anche per gli app***onati di trekking e Bird Watching; per una vacanza lontana dagli stereotipi tipici del turismo di massa.
Appartenente al Portogallo, l’arcipelago delle Azzorre è costituito da 9 isole di origine vulcanica che si estendono per oltre 600 chilometri nel cuore dell’oceano Atlantico tra l’Europa continentale e il Nord America. Questa posizione privilegiata conferisce alle isole un clima mite durante tutto l’anno, ma molto variabile: non è raro sperimentare le quattro stagioni in una sola giornata! Le precipitazioni sono abbondanti e il tasso di umidità elevato (luglio è il mese più secco), ma questo consente di ammirare una natura sempre rigogliosa e dai colori incredibilmente intensi. L’arcipelago non può essere però considerato una desti***one tipicamente balneare: in molte isole le poche spiagge sono di sabbia scura, tranne quelle di Santa Maria che sono numerose e chiare. Grazie all’influsso della Corrente del Golfo, la temperatura dell'acqua nei mesi estivi è di circa 26°C e non scende al di sotto dei 20°C nemmeno in primavera e in autunno.
Il periodo migliore per visitare le Azzorre è quello compreso tra marzo e settembre: più di 20 specie diverse di balene e delfini frequentano in questi mesi le acque ricche di pesce e di krill che circondano l’arcipelago, o vi passano lungo le loro rotte di migrazione, cosa che in passato ha reso la caccia alla balena un’attività importante in molte delle isole delle Azzorre. Interrotta nel 1987, in accordo con la moratoria inter***onale, la caccia fu in particolare rivolta verso i capodogli, i grandi cetacei più frequenti in queste acque, che venivano uccisi per estrarne l’ambra grigia, utilizzata in profumeria per fissare le essenze, e per il grasso che veniva trasformato in olio combustibile per le lampade. La carne (al contrario di quella di altre balene) non aveva in genere un utilizzo alimentare per gli umani ma veniva usata, invece, per produrre mangimi per allevamenti e fertilizzanti agricoli. La caccia alle balene fortunatamente non ha mai rappresentato un’attività economica prevalente, sulle isole. I cacciatori erano contadini a tempo pieno che, quando uno sventurato gruppo dava segno di sé, lasciavano i campi e, su imbarcazioni a remi o a vela, si lanciavano nella cattura. Ciò nonostante le baleniere battenti bandiera straniera, in oltre un secolo di attività, hanno compiuto veri e propri massacri mettendo a serio rischio la sopravvivenza di alcune specie.
A partire dal 1989 sull’isola di Pico questa barbara attività è stata convertita in un’attività economicamente, ecologicamente ed eticamente più sostenibile: l’osservazione dei cetacei in mare aperto (Whale Watching), diffusa poi anche alle isole di São Miguel e Faial. Alcuni ex balenieri sono diventati, oggi, i più strenui difensori di queste specie marine: dalle loro torrette a terra avvisano le società di Whale Watching, a cui il ministero ha fornito lo speciale permesso per operare sulle isole, sulla presenza dei cetacei e sulla loro posizione e vigilano affinché le spedizioni non arrechino disturbo agli animali. Un esempio di riconversione che altri Paesi nel mondo, dove la caccia è ancora permessa per scopi pseudo “scientifici” ma di fatto puramente economici, dovrebbero seguire!
L’incontro nel loro habitat naturale con balene e delfini è una delle esperienze più incredibili che si possano vivere, ma a Pico è possibile anche immergersi nell’oceano insieme ai delfini, fare immersioni con gli squali, vedere tartarughe marine, marlin o altri pesci, e praticare Bird Watching. Durante le uscite di Whale Watching l’uccello marino che più facilmente si può avvistare, oltre al gabbiano, è la Berta maggiore che trascorre la maggior parte della giornata in mare e torna sulla terra ferma solo a tarda sera: ed è di notte che è possibile ascoltare il suo incredibile richiamo, che, mescolato allo sciabordio delle onde, evoca il canto delle sirene di omerica memoria.
Ogni uscita in mare aperto è preceduta da un briefing per far conoscere ai turisti i comportamenti corretti da tenere e le abitudini dei cetacei e questo permette lo sviluppo di un turismo più consapevole. Alcuni operatori di Whale Watching, inoltre, come ad esempio la Cetacean Watching Lda (CW Azores) di Pico, affiancano alla promozione del turismo consapevole anche attività di ricerca per la conservazione della cetofauna locale e offrono stage a studenti di scienze biologiche o naturali.
Incontrare gli animali in libertà permette di imparare a rispettarli; ecco cosa può insegnare una vacanza alle Azzorre.
Natascia Gamba
CETACEI A PICO
DA INIZIO MARZO A META' MAGGIO
La stagione inizia a marzo, con il passaggio delle grandi balene migratorie. Tra di esse la Balenottera azzurra, l'animale più grande che abbia mai abitato il nostro pianeta!
Oltre alle balenottere, certo l'incontro con il Capodoglio e con molte specie di delfini.
DA METÀ MAGGIO A FINE GIUGNO
Il sovrano incontrastato è il Capodoglio, che si immerge a profondità abissali per cacciare i calamari, tra cui il leggendario calamaro gigante. Anche se con frequenza minore, si possono incontrare le balenottere.
Verso fine giugno, arrivano a Pico con i loro piccoli le Stenelle maculate atlantiche, delfini particolarmente noti per socievolezza e giocosità! Con loro sono cinque le specie di delfini con cui è consentito nuotare. Le altre 4 sono il Tursiope, il Delfino comune, la Stenella striata e il Grampo.
LUGLIO E AGOSTO
Le femmine di Capodoglio danno alla luce i piccoli che, alla nascita, sono lunghi "appena" 4 metri! Anche i delfini hanno i piccoli. Proprio in questo periodo alcuni dei cetacei meno conosciuti raggiungono le isole: sono i misteriosi Zifidi!
SETTEMBRE E OTTOBRE
Gli avvistamenti dei Capodogli sono sempre all'ordine del giorno. Tutti i delfini sono ancora presenti e la temperatura dell'acqua è ancora vicina ai suoi valori m***mi. È l'occasione per chi ama la tranquillità e preferisce evitare di andare in vacanza nel periodo di punta.
Alessia e Moreno
Martedì, 13 Maggio 2014 07:36
Bellissima avventura! Grazie Ursy! L'isola di Pico è bellissima nella sua naturalezza, e le persone straordinarie nella loro semplicità: un ritorno al passato! Magnifiche presenze marine ci hanno tolto il fiato..., e fatto sognare... esperienza grandiosa e privilegiata. Noi torniamo di certo!!
silvia
Lunedì, 29 Luglio 2013 13:34
bellissima esperienza, sono rimasta affascinata da queste isole , io e la mia famiglia ci siamo divertiti molto
Cris
Mercoledì, 05 Dicembre 2012 08:07
Ho visto le foto...che magia questo mondo! Lascia che Nicolò cresca e arriveremo anche noi, con tanto di braccialetto ai polsi
un bacione e grazie a te per la bella serata!!!!

Cinzia
Giovedì, 04 Ottobre 2012 20:46
ECCOMI..... CE L'HO FATTA EH... RITORNO DA UN'ALTRA AVVENTURA ALLE AZZORRE.... STAVOLTA MI SONO CONCENTRATA ANCHE SU UN'ALTRA ISOLA...FAJAL...BE' CHE DIRE..CHE BELLE STE AZZORRE...OGNI ISOLA HA IL SUO FASCINO...E LA PROX VOLTA DECISO..SE NE VEDONO ALTRE ...MA POI CHE FAI..ALLA FINE TORNI SEMPRE A PICO..PERCHE' NON PUOI NON ANDARE A CONDIVIDERE QUELLA MERAVIGLIA CON LE PERSONE CHE SONO GIA' LA..AD ASPETTARTI... E NON PUOI NON ANDARE DAI TUOI FANTASTICI DELFINI E CAPODOGLI....CMQ HO PENSATO UNA COSA...LE AZZORRE UNA VOLTA ALL'ANNO...TOLGONO IL MEDICO DI TORNO..ANCHE SOLO UNA SETTIMANA..MA DEVI FARLO!!!
ALLORA A PRESTO URSY...A PRESTO AZZORRE...

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